martedì 12 luglio 2011

Parola al femminismo sulla vicenda Strauss-Kahn

Vorremmo dare qui voce anche all'altra campana, segnalando i vari commenti della sorellanza trovati sul web a proposito della vicenda Strauss-Kahn (scusate se non le linkiamo direttamente, ma non intendiamo assolutamente regalare page rank a queste menteccate bugiarde: per leggere i loro deliri e le loro menzogne, copiaincollate gli indirizzi sul vostro browser, oppure se vi fidate leggete qui le parti più salienti)
  • Femminismo a Sud http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/07/05/strauss-khan-e-la-puttana/

    Ed ecco tutti pendere dalle labbra degli avvocati difensori di questo individuo, che sono stati sguinzagliati, come avevano annunciato, per rintracciare ombre nella vita della denunciante e dio solo sa quante ombre potrebbe nascondere ciascuno di loro se solo qualcuno fosse “autorizzato” a fare razzia della loro vita mistificandola per dare torto o ragione a qualcuno.

    Compri, vendi, definisci il contesto e il contesto è che per sua ammissione quest’uomo ha consumato un rapporto e che lei l’ha chiamato stupro, lui lo ha chiamato rapporto consensuale.

    E agli uomini si crede per fede o per costruzione del quadro che dettaglia il privato della (presunta) stuprata.

    Roba vecchia quanto il cucco, alla ricerca del modo per criminalizzarla, sempre lei, la puttana, sgualdrina. Abiti da sgualdrina, vita sessuale tutt’altro che da suora. Tutto diventa una attenuante per gli avvocati americani che si impegnano allo stesso modo per difendere qualcuno dall’accusa di pedofilia (portando avanti strenuamente il dogma delle false accuse) o qualcun altro dall’accusa di stupro.

  • Il Blog di Marina Terragni http://blog.leiweb.it/marinaterragni/2011/07/02/una-grandissima-str-a/

    Ma al momento di questa signora si sa solo che in passato ha detto alcune bugie, che ha degli amici poco raccomandabili, e che forse in albergo si prostituiva. Da questo non si deduce affatto che non sia stata violentata. Anche una bugiarda, una che ha amici non per bene e una prostituta subisce una violenza se costretta a un rapporto sessuale contro la sua volontà. E al momento la signora non ha ritrattato le sue accuse.

    Mettiamo il caso terribile che io, o una di voi che leggete subiamo una violenza sessuale. La difesa di colui che accusiamo andrà a frugare nelle nostre vite per scoprire se non vi sia qualcosa di storto, anche un piccolo problema con la giustizia, o una vita sessuale promiscua. Costituiranno tutti elementi per gettare discredito su di noi, e quindi rendere meno credibile la nostra accusa. Succede spesso, nei processi per violenza sessuale.

    Ma anche una che non conduce una vita esemplare può essere costretta a un rapporto sessuale contro la sua volontà. Anche una prostituta, una ladra o un’assassina.

  • Il Blog di Maddalena Celano http://iskra.over-blog.net/article-strauss-khan-in-scena-una-doppia-violenza-79210163.html

    Come avevamo già denunciato, la sporca campagna investigativa/spionistica, di stampa "spazzatura" per infangare e rendere non credibile la cameriera Ophelia, per farla passare in Tribunale da vittima a colpevole è partita con tutto il battage possibile.

    Se solo per una cena, di festeggiamento per la sua liberazione, lo stupratore DSK spende 700 dollari, quanto fiume di soldi si stanno spendendo per costruire questa "tela di ragno" intorno alla cameriera? Detto questo, anche se una parte di quello che scrive la stampa fosse vero, non cambia di una virgola la nostra denuncia verso Strauss-Kahn e il nostro sostegno ad Ophelia; perché non c'è uno stupro permesso a "determinate condizioni".

    Cosa è illegale? È questa scandagliare nella vita della donna che è illegale, sono gli uomini che lo fanno, gli avvocati che fanno carta straccia di ogni minima norma professionale, è certa stampa sempre "al servizio" dei potenti di turno, che dovrebbero, in una società minimamente civile, essere fermati e arrestati.

    Cosa è poi scandaloso? Le vie a volte "non limpide" che una donna immigrata cerca di trovare per vivere? O una vita, quella di Strauss-Kahn da "stupratore seriale" (ora un'altra donna/giornalista lo sta denunciando), volgarmente ed ostentatamente ricco (anche gli arresti domiciliari li ha trascorsi in un appartamento dei più lussuosi) e impunito, che, si meraviglia di questo processo perché il suo "potere" finora gli ha permesso di fare quello che voleva?

    Il giudizio, sarebbe semplice, ma... il suo metro è dato da questa società capitalista/maschilista...

    Il processo non deve finire in un nulla per DSK! E la voce e la protesta delle donne, delle cameriere deve tornare a farsi sentire. Ora la sua condanna, oltre che giustissima, è doppiamente necessaria per denunciare un potere schifosamente arrogante e impunibile.

le femministe come vedete contestano fondamentalmente il fatto che Ophelia sia passata da vittima a imputata. Il che razionalmente appare ovvio per una che ha deliberatamente mentito di essere stata violentata, ma che emotivamente ha tutt'altro significato: grazie alla retorica infarcita di vittimismo del femminismo odierno, questo appare agli occhi del lettore sprovveduto come un ribaltamento indotto da una fantasmagorica società patriarcale che gioca tutte le carte possibili pur di screditare la vittima femminile dell'abuso, facendo emergere punti oscuri nel suo passato. Come abbiamo fatto notare altrove tuttavia, non è stato solo il background di bugie e rapporti con oscure organizzazioni internazionali dedite al traffico di droga a far dubitare della credibilità della cameriera, ma anche e soprattutto vere e proprie incoerenze nella versione fornita.

In realtà, quello che fa scatenare l'isteria delle nostre sorelline è il fatto che la polizia si permetta di interrogare la presunta vittima per verificare la consistenza del suo racconto. A loro non basta che l'indagato venga arrestato e umiliato non appena una loro collega si presenta alla polizia frignando di essere stata violentata; non basta che l'imputato venga condannato a svariati decenni di carcere qualora la versione dell'accusatrice presenti coerenza interna (nel senso che non sia auto-contraddittoria) e esterna (non sia smentita da evidenze oggettive quali registrazioni audio o video). No. A loro non basta l'inversione dell'onere della prova, ottenuto dopo anni e anni di scenate uterine. Loro pretendono che la denunciante debba mantenere lo status di vittima a prescindere, che non venga "ulteriormente violentata" dalle insistenze degli inquirenti, pretendono che sia creduta sulla parola, che non si faccia alcun indagine su di lei. In sostanza, ambirebbero ad un procedimento penale in cui all'accusato è impedita ogni possibilità di dimostrare la propria innocenza. Insomma, sei stato querelato per stupro? Via in carcere a vita senza processo. Questo è ciò che sta dietro tutti i loro piagnistei.

Questo caso poi, è particolarmente adatto ad essere strumentalizzato e mistificato per i loro fini: DSK è potente e ricco, mentre la sua preda povera e nera. Il consenso che ricevono viene alimentato così anche dall'odio di classe, oltre che da quello di genere. Insomma, il trionfo del politically correct.

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