La donna aveva rischiato almeno tre volte di essere arrestata, ma ogni volta era incinta e avrebbe evitato la galera per i suoi tanti figli. Era infatti stata denunciata almeno tre volte per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Fin dal 2006 gli investigatori erano al lavoro per dimostrare che Maria C. era il capo dell'organizzazione, ma dietro le sbarre, cinque anni fa, è finito il suo ex-marito. E ora, anche dopo il blitz della polizia, è riuscita ad evitare di andare in prigione: si trova agli arresti domiciliari perché aspetta il suo quinto bambino che ha avuto dal suo attuale compagno, il quale invece è finito in galera.
Blog di contro-informazione sul fenomeno della violenza di genere. Quello che i media non vi diranno mai.
mercoledì 12 ottobre 2011
La legge è veramente uguale per tutti?
Roma, 19 agosto 2011 — Era il capo di un'organizzazione di spacciatori e aveva recitato anche in docufiction sulla realtà del degrado delle periferie romane e, in 7 anni, ha avuto 5 figli. A causa della sua quinta maternità è finita ora agli arresti domiciliari perché incinta di un bimbo di 4 mesi, un po' come Sofia Loren nel film 'Ieri, oggi e domani'. Oscilla tra fiction e realtà la storia di Maria, la ventinovenne romana boss della banda di pusher sgominata oggi dopo un blitz della polizia a Roma, nel residence Bastoggi, durante l'operazione 'Up and down'. Cinque gli arresti e 8 le persone indagate. La donna - già denunciata in passato per reati legati alla droga - gestiva tutti i suoi uomini, compreso il marito, impartendo le direttive. L'uomo, conosciuto con il soprannome di Bibo, vendeva la cocaina acquistata e tagliata dalla donna, mentre altri due avevano il compito di comprare la droga da fornitori esterni per conto del capo. A fiancheggiare l'organizzazione c'erano anche alcuni residenti del comprensorio Bastoggi: alcuni di loro avevano perfino recitato nella docufiction del 2003 «Residence Bastoggi». Tra le palazzine c'erano delle vere e proprie 'sentinelle', che segnalavano l'arrivo della polizia. La donna-capo aveva coinvolto nel giro prima suo marito, dal quale si era poi separata, poi il suo nuovo compagno. I pusher rifornivano i propri clienti, tra cui diversi impiegati e funzionari, con dosi di cocaina di 40 euro l'una per un giro d'affari complessivo di 70 mila euro.
La donna aveva rischiato almeno tre volte di essere arrestata, ma ogni volta era incinta e avrebbe evitato la galera per i suoi tanti figli. Era infatti stata denunciata almeno tre volte per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Fin dal 2006 gli investigatori erano al lavoro per dimostrare che Maria C. era il capo dell'organizzazione, ma dietro le sbarre, cinque anni fa, è finito il suo ex-marito. E ora, anche dopo il blitz della polizia, è riuscita ad evitare di andare in prigione: si trova agli arresti domiciliari perché aspetta il suo quinto bambino che ha avuto dal suo attuale compagno, il quale invece è finito in galera.
La donna aveva rischiato almeno tre volte di essere arrestata, ma ogni volta era incinta e avrebbe evitato la galera per i suoi tanti figli. Era infatti stata denunciata almeno tre volte per detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio. Fin dal 2006 gli investigatori erano al lavoro per dimostrare che Maria C. era il capo dell'organizzazione, ma dietro le sbarre, cinque anni fa, è finito il suo ex-marito. E ora, anche dopo il blitz della polizia, è riuscita ad evitare di andare in prigione: si trova agli arresti domiciliari perché aspetta il suo quinto bambino che ha avuto dal suo attuale compagno, il quale invece è finito in galera.
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