Il Tribunale Federale della Repubblica Elvetica ha condannato una donna a 9 mesi di carcere, naturalmente con pena sospesa, per atti incestuosi nei confronti del figlio. Non per pedofilia. Cos'è accaduto? In sostanza, quando il figlio di 7 anni aveva bisogno di essere consolato, lei gli permetteva di attaccarsi al seno, e nel contempo lo massaggiava su tutto il corpo, organi genitali compresi. E pensare che se un uomo avesse compiuto una cosa del genere su una donna adulta si sarebbe preso minimo 3 anni per molestie. In effetti, la tendenza è quella di criminalizzare sempre e comunque il genere maschile o comunque di sminuire il danno subito dalle vittime della violenza femminile, come testimoniato ad esempio da alcuni commenti che abbiamo reperito su Facebook
la notizia in oggetto riguarda una professoressa di 30 anni che avrebbe intrattenuto rapporti di natura sessuale con un suo allievo di 10; la donna è stata condannata a 4 anni, cioè giusto giusto l'ammontare massimo che permette di scontarseli tranquillamente a casa. Nello screenshot potete osservare, oltre alla risposta del maschiopentito di turno a caccia di attenzioni, come una certa Claudia Lauri riesca ad esprimere con una insospettabile efficacia il femminista pensiero secondo cui i maschi sono porci e criminali sin dall'infanzia:
ma i maschi son talmente porci che a 10 anni ci provan già loro con l'insegnante e se la violentano anche, scusate eh ma son incazzata staseraIeri intanto si è svolto il dibattimento in cui i periti che si occupavano di diagnosticare i danni subiti dai bambini maltrattati all'asilo Cip Ciop di Pistoia hanno presentato il proprio resoconto. Su 15 bambini che hanno riportato lesioni psicologiche gravi, 2 ne presenterebbero di gravissime: il dato è stato riportato dalla stampa locale. Il caso, come ricorderete, era scoppiato nel 2009. I genitori di una bambina avevano rilevato che la loro figlia era solita chiudere a chiave le bambole nel suo armadio; incalzata dalle loro domande, la piccola aveva risposto che le maestre lo facevano con lei. Un papà invece ha raccontato che la sua bambina non riusciva più a mangiare e che piangeva solo nel vedere un piatto; il sintomo che qualcosa non andava era poi stato confermato quando la bambina ha cominciato a fare dei gesti come per difendersi da percosse, improvvisamente e ingiustificatamente. Le maestre, Anna Laura Scuderi ed Elena Pesce, che si sono rese responsabili dei maltrattamenti, ricordiamolo, sono al momento tranquillamente in libertà. All'epoca della concessione dei domiciliari (in carcere ci sono rimaste qualche mese, e con elevata probabilità non ci rimetteranno piede) le signorine hanno ricevuto attestati di solidarietà sul web (http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/05/27/molotov-alle-maestre/) quando qualcuno ha gettato contro la porta di una delle due una bomba molotov
Le molotov alle maestre sono un fatto grave paragonabile solo a quello che è successo ai rom di ponticelli o agli attacchi omofobi, transofobi e lesbofobi di cui si sente spesso parlare.e ancora (http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2010/11/12/pedagogia-mediatica-fascista-descrivere-le-donne-come-inaffidabili/, se ne parlava anche qui)
È evidentemente passata l’idea, grazie alla stampa e ad una campagna mediatica misogina e sessista, che le donne siano streghe e che contro di loro non vale la stessa forma di giustizia che vale per gli "uomini" rei di delitti di ogni genere. Per le donne c’è il linciaggio, c’è l’odio allo stato puro, c’è il rogo in pubblica piazza.
Non è il primo e non è neanche l’ultimo. Il solito video messo in rete a dimostrare la crudeltà delle insegnanti, naturalmente donne, così come altri che parlavano di badanti, ricordate?il sito in questione è il medesimo in cui si invoca l'ergastolo senza processo a chi viene arrestato per stupro e pedofilia, che nega la sindrome di alienazione genitoriale e che pubblica post del genere
Le insegnanti di Pistoia hanno ricevuto una molotov. La questione non suscitò grandi problemi perché la tendenza in Italia è di una demonizzazione mediaticamente istigata che impedisce alle donne, in quanto donne, il diritto ad una difesa, alla privacy, al segreto istruttorio.
Sarebbe meno ipocrita gettarle in mano alla folla, per un linciaggio con rogo finale, perché il clima è da caccia alle streghe.
Succede di nuovo, con un video in cui si vede ben poco in verità, a Torino. E le maestre sono state ancora minacciate di morte, perché l’istigazione all’odio legittima chiunque a sfogare la propria misoginia sulla prima donna utile.
Lo stesso trattamento non è riservato ai pedofili, beccati a scuola a fare cose atroci sui bambini e poi perfino condannati. E sono gli stessi che possibilmente alimentano misoginia perché per i falsabusisti l’unica verità che deve passare è che le donne sono cattive invece gli uomini denunciati per violenze, maltrattamenti, abusi sui minori sono tutti dei santi.
[...]
Quanto c’è di etico nell’istigare la violenza contro donne sotto processo? Quanto c’è di etico e di moralmente accettabile nel fatto che in tutte le vicende che riguardano donne i media arrivino ad una conclusione prima ancora del processo?
negli articoli di cui stiamo parlando, si vuole evidentemente convincere il lettore che nei media le donne sono trattate come streghe mentre gli uomini accusati dei più turpi reati vengono giustificati. Noi non sappiamo a che genere di fonti di informazione le autrici di questo blog facciano riferimento; a noi ci risulta però, e questo al contrario dei loro deliri (non sappiamo come altro definirli, menzogne è troppo riduttivo) è un fatto, che gli uomini imputati di violenza sessuale o anche solo di maltrattamenti non vengono ammessi agli arresti domiciliari o addirittura liberati dopo due o tre mesi, ma rimangono in carcere per anni in attesa di processo, per restarci ancora almeno qualche lustro a sentenza conclusa. In quel caso, è difficile che qualcuno tiri loro delle molotov. Più probabile che vengano sodomizzati e gambizzati dagli altri detenuti, ma queste notizie sui quotidiani non ci finiscono.
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