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Secondo branche di femminismo estremo, la sindrome di alienazione genitoriale (nonostante si tratti di una patologia scientificamente riconosciuta dalla comunità psichiatrica internazionale, attualmente impegnata a discuterne l'introduzione nel DSM V di prossima stesura) non esisterebbe e anzi sarebbe uno strumento giuridico ad uso e consumo dei padri pedofili. In poche parole, in tutti quei casi è stata riconosciuta un'attività di manipolazione dei figli finalizzata a creare in loro l'illusione di abusi sessuali in realtà mai occorsi (un esempio è riportato qui) si nasconderebbe necessariamente lo spettro della pedofilia; l'argomento utilizzato da queste persone per stigmatizzare la PAS è che i bambini non possono inventarsi fatti mai accaduti. Eppure sono ampiamente documentati, specie in età infantile, casi di falsi ricordi, negli ambiti più disparati. Il motivo che spinge le radical-femministe e i loro seguaci a negare l'esistenza della sindrome di alienazione genitoriale risiede fondamentalmente nell'odio nei confronti del maschio: infatti, nella stragrande maggioranza dei casi, il genitore alienato falsamente accusato di abusi pedofili è il papà, che queste frange vorrebbero vedere in carcere senza alcuna possibilità di difesa. Un noto detrattore della PAS è il dottor Andrea Mazzeo, uno pseudopsichiatra di dubbia affidabilità scientifica che compensa la sua scarsissima produzione letteraria con numerosi interventi su Facebook, dei quali potete trovare un esempio nello screenshot a lato. Altri osteggiatori sono le bloggers di femminismo a sud e le associazioni spagnole contro la violenza di genere (http://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2011/01/10/pas-secondo-il-governo-spagnolo-e-una-patologia-inesistente/): date un occhiata qui per capire a che livelli di odio sono arrivate queste organizzazioni. Insomma, è proprio il caso di dirlo: il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
Ad ulteriore dimostrazione di come queste persone non siano minimamente interessate alla felicità dei bambini ma solo a perseguire la loro battaglia contro i padri, riportiamo un intervento di una nota stalker che su Facebook si firma con il nome di Ines Maria
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