Sebbene la notizia sia un po’ datata, abbiamo deciso di pubblicarla ugualmente in quanto apparsa tre giorni fa sul nostro omologo anglosassone, The False Rape Society
Dublino (Irlanda), 6 febbraio 2009 — Un uomo e la sua ex ragazza sono stati condannati per l’omicidio di un giovane nigeriano. Il 26enne Joseph Sullivan aveva assoldato un killer dopo che la 18enne Carol Craig gli aveva riferito di essere stata violentata nell’appartamento di Sumbo Owoiya (18); in realtà lo stupro non era mai avvenuto. Owoiya è stato freddato nella sua abitazione (The Court, Dunboyne Castle, Dunboyne, Co Meath) da un sicario, che non è mai stato catturato; Sullivan e Craig sono stati invece rinviati a giudizio e dichiarati colpevoli in quanto mandanti dell’assassinio.
La 18enne aveva detto all’allora fidanzato di essere stata violentata proprio nell’appartamento del nigeriano che è stato poi ucciso. Sullivan si è per questo messo in contatto con un uomo allo scopo di “scovare” il colpevole dell’aggressione. John Aylmer, della procura distrettuale, ha dichiarato che il terzo componente della banda era armato e che ha sparato ad Owoiya dopo che questi si era affacciato alla porta di ingresso.
Sullivan è stato condannato per concorso morale in omicidio a sette anni di carcere; la pena non è stata sospesa. Il giudice ha deciso però di sospendere per intero la sentenza a tre anni e mezzo inflitta alla Craig; sembra che alla base della decisione vi sia stata l’esibizione del ben noto vagina pass.
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