Messina, 4 marzo 2012 — Si è fatto sette mesi di carcere con l'accusa di aver molestato una collega cameriera (nello specifico, il capo di imputazione era violenza sessuale) per poi essere assolto: il fatto non sussiste, hanno sentenziato i giudici. Alam Suhadul, 32enne del Bangladesh, è stato difeso dall'avvocato Giovanni Cicala e da Simone Giovannetti.
I fatti risalgono al 10 settembre 2010; i due lavoravano insieme in un ristorante di Vulcano. Lei, una 21enne palermitana, lo aveva denunciato per molestie aggravate poi sfociate nell'imputazione di violenza sessuale. La giovane, rimasta anonima, in tribunale si è più volte contraddetta; a favore dell'assoluzione hanno giocato anche numerose testimonianze depositate dal titolare del locale e dai colleghi di lavoro.
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