Broken Hill (Australia), 17 marzo 2011 — Una donna, Liza Hurley, è stata condannata a 8 mesi di carcere con pena sospesa (dunque, in ottemperanza all'universale filosofia del vagina pass, non sconterà un solo giorno) per aver falsamente accusato il suo partner di averla accoltellata. I fatti risalgono al 1999: l'australiana ha dichiarato alla polizia di essere stata aggredita dal suo convivente con un pugnale, e che lui insieme ad altri tre uomini progettavano di invadere la sua abitazione. Sono stati tutti arrestati e incarcerati sulla parola, e scagionati solo quando la calunniatrice ha deciso di ritirare le accuse.
Noi ci chiediamo come sia possibile che la giustizia garantisca l'impunità alle criminali evitando loro la galera e metta invece nelle carceri uomini innocenti.
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